mercoledì 17 luglio 2013

CANTARE IN CORO

Cantare in coro? Come lo yoga
Fa vivere (e respirare) meglio



Studio svedese: i battiti del cuore
si sincronizzano con quelli
degli altri dalle prime note

Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una lunga seduta di yoga. Sono cose che chi canta abitualmente insieme ad altre persone intuiva da tempo, ma che ora sono state scientificamente provate da una meticolosa ricerca dell’università di Goteborg, in Svezia.  

Gli scienziati hanno monitorato le reazioni dell’organismo di un gruppo di giovani coristi e hanno fatto una scoperta sorprendente: i loro battiti del cuore si sincronizzano già dopo le prime note. Cantare insieme produce inoltre un effetto calmante molto simile a quello dello yoga, dovuto al controllo della respirazione che il canto lirico non amplificato da microfoni richiede.  

«Il canto - ha spiegato il professor Bjorn Vichoff, responsabile della ricerca – è una forma di respirazione controllata, che in sostanza come lo yoga insegna ai polmoni a respirare meglio». Ma a differenza della pratica dello yoga, cantare insieme non annoia mai e non costringe le giunture a lamentarsi mentre si cerca di raggiungere anche solo la semplice posizione del cane con la testa in giù.  

I benefici dovuti a una buona ossigenazione sono numerosi: si riduce lo stress, ci si rilassa, si rafforza il sistema immunitario, si attenua la fatica, si migliora l’umore e persino gli inestetismi della pelle vengono combattuti con efficacia. Le cliniche che offrono servizi di ossigenoterapia promettono dunque a caro prezzo esattamente le stesse cose che si possono ottenere gratis cantando abitualmente in coro.  

Il «Journal of Music Therapy» ha elencato già nel 2004 un consistente elenco di terapie musicali che possono essere adottate negli ospedali e negli ospizi, semplicemente convincendo i pazienti a cantare insieme. Alcune malattie senili, come la demenza, possono essere combattute organizzando un coro serale, che abitua i pazienti a ricordare le parole e i tempi dei brani. La Yale University, a sua volta, ha svolto una ricerca nel Connecticut, dimostrando che nelle cittadine che avevano un coro l’età media della popolazione era sensibilmente più alta.  

Ma ci sono altri benefici, di carattere psicologico, che derivano dal cantare insieme. Nel coro, la personalità individuale viene annullata, e non c’è spazio per il narcisismo. Chi fa sentire troppo la propria voce viene ripreso, o allontanato se insiste. Stare nel gruppo ti protegge e ti rilassa, e i migliori cori sono quelli nei quali non emergono mai singole voci e il canto è un insieme armonico omogeneo e indefinibile. In ogni coro ci sono ovviamente anche rivalità e antipatie, ma nel complesso quello che si crea è un gruppo omogeneo e solidale.  

Forse anche per questo c’è uno stretto legame tra l’abitudine a cantare insieme e la coesione dei cittadini di un Paese. Dove si canta molto, come in Irlanda e in Inghilterra, l’identità nazionale è molto forte. Dove lo si fa poco e male, e magari in dialetti diversi come in Italia, prevalgono gli interessi individuali. Per averne una prova, basta andare una volta alla serata finale dei Proms della BBC, alla Royal and Albert Hall di Londra. I Proms sono la stagione concertistica che si tiene tutte le estati a South Kensington con l’orchestra filarmonica della BBC, e l’ultima giornata, il secondo sabato di settembre, è quella dedicata ai canti patriottici e tradizionali.  

Niente mette i brividi e fa venire la pelle d’oca più del vedere decine di migliaia di persone, all’interno della Albert Hall e sul prato di Hyde Park, dove il concerto finale viene trasmesso su grandi schermi, cantare «Land of Hope and Glory», «Jerusalem» e «Rule Britannia». Si tengono tutti per mano, hanno le lacrime agli occhi, sventolano orgogliosi la Union Jack e sono meravigliosamente intonati. Mescolandosi alla folla, uno storico potrebbe finalmente capire come questa gente abbia trovato nei secoli la forza per sconfiggere l’Invincibile Armada, Napoleone, il Kaiser Guglielmo II e Hitler: cantando insieme. 

VITTORIO SABADIN fonte La Stampa

probabilmente cantando in coro per un certo momento perdi il tuo ego diventi UNO
con il gruppo nel canto con la voce diventi una cosa sola e l'energia del gruppo dell'esistenza intera ti nutre da qui i benefici del cantare in coro,sentirsi protetto,
rilassato rinforzato e di buon umore... un' altro aspetto interessante sono le vibrazioni
create dalla voce che sicuramente hanno una qualita' benefica per tutto il corpo, credo
che abbiano un effetto simile al mantra, un lavaggio vibrazionale di tutte le cellule del corpo... quindi..canta...canta che ti passa

Antar Raja


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