DIVINAZIONE e i messaggi del destino


Un produttore sta valutando un copione su un personaggio storico. Alza lo sguardo e si trova proprio nella via che ne porta il nome. Pura coincidenza? Bragadin non ha alcun dubbio: è un segno che quel film si deve fare.

Gian Marco Bragadin ha cominciato oltre vent'anni fa a studiare l'affascinante argomento delle coincidenze e dei segni del destino capaci di aiutarci nel momento giusto, in seguito a un'intensa e sconvolgente vicenda personale. La sua vita iniziò a popolarsi di segni di cui imparò con il tempo a decifrare il contenuto.

Ha raccolto migliaia di esperienze simili e di testimonianze che confermavano l'esistenza di una comunicazione da parte dell'Universo basata sulla fondamentale legge di sincronicità, e da ricercatore ha ritrovato il tema in molti testi sacri di religioni diverse, nei libri di scienziati e filosofi, in opere provenienti da tutto il mondo.

Catalogando e organizzando tutti gli esempi è arrivato a definire un metodo per interpretare quello che ci accade...Che in realtà non avviene mai per caso.

In questo libro spiega come cogliere i messaggi (seguendo "le 8A": accorgersi, attribuire, analizzare, associare, ascoltare, agire, allenarsi, annotare) e come "invocarli" quando ci serve un aiuto e quale significato dare agli eventi ricorrenti.

Completata da un prezioso Dizionario dei segni, Il Linguaggio Segreto di Segni e Coincidenze è una guida facile e potente per prendere le decisioni che rimandiamo da troppo tempo, per fermarci prima di commettere un errore irreparabile, per sciogliere un dubbio che non ci fa più vivere, per comprendere perché certi blocchi ostacolano il nostro cammino: insomma potrà essere molto utile per migliorare la nostra vita.

Indovinare il futuro

Dieci anni fa, dopo la sua morte, in molti hanno conosciuto vita
e scritti di Tiziano Terzani. Scrittore, corrispondente di guerra,
ha trascorso circa vent’anni in Oriente. Un giorno del 1976 un
vecchio indovino cinese, a Hong Kong, gli disse che nel 1993 non
avrebbe dovuto volare, perché avrebbe corso il rischio di morire.
Terzani, abituato per via della sua professione a credere solo a
ciò che vedeva e toccava, in quel caso dette ascolto all’indovino e
al suo presagio. E quando giunse l’anno indicato si astenne, con
grandissima difficoltà, a causa del suo lavoro, dal prendere aerei.
Quell’esperienza ci ha regalato il bellissimo libro che è Un indovino
mi disse. E a Terzani ha salvato la vita perché, nel marzo del 1993,
un elicottero dell’ONU con ventitré giornalisti a bordo, compreso
il collega tedesco del giornale per cui lavorava lo stesso Terzani,
partito al suo posto, si schiantò al suolo e tutti rimasero uccisi.
Questa storia, come mille altre che si potrebbero raccontare,
indica che da sempre, in ogni civiltà, gli uomini hanno cercato
di indovinare il proprio futuro ricorrendo ai mezzi più diversi, a
volte anche molto curiosi.
Già nell’antichità grande attenzione veniva data agli oracoli. Il più
famoso dei quali, nell’antica Grecia, si trovava nel tempio di Delfi,
dedicato ad Apollo, sul cui frontone era scritto conosci te stesso.
Lì, come in mille altri luoghi sacri, sacerdoti e indovini, pitonesse e
sibille divinavano il futuro, interrogando il mondo invisibile.
Esisteva sia in Grecia sia più tardi nell’antica Roma, all’interno
dei templi, anche una camera apposita chiamata psicomanteion,
dove i richiedenti potevano incontrare i loro cari defunti.
Ne hanno parlato Raymond Moody, l’autore della Vita oltre la
vita, e il simbologo Lorenzo Ostuni, che ha ricostruito la camera
segreta in occasione di una puntata di Misteri, una trasmissione
Rai di molti anni fa.
Nell’antichità era lo stesso sacerdote che entrava in questa
piccola stanza con le mura dipinte di nero e un grande specchio
davanti al quale c’era una candela fioca di colore rosso. E, come un
medium di oggi, si metteva in contatto con l’anima del defunto,
facendo da tramite per chi era lì a fare domande o ad ascoltare una
parola di conforto.

Tante forme di divinazione

I popoli antichi, tramite sciamani, veggenti, stregoni, maghi,
indovini, interrogavano la Natura in tutte le sue forme, per conoscere
il futuro. Dalla Geomanzia, l’interpretazione dei segni sul
terreno, praticata dagli antichi Persiani, all’Astrologia, a tutte le
forme di divinazione attraverso gli animali, i fenomeni naturali, il
cibo (tra cui i famosi fondi di caffè), ogni mezzo è stato usato per
indovinare il futuro. Celebri erano le indicazioni del volo degli
uccelli, o i cruenti sacrifici durante cui si osservavano le viscere
di un capretto appena ucciso. Con il tempo sono nati dei veri e
propri metodi di divinazione, più o meno sacri, come le Rune, i
Tarocchi, l’I Ching, tanto per citare i più famosi.
Le Rune, dono del dio Odino ai Druidi, i sacerdoti dei Celti,
erano dei segni magici che simboleggiavano uno speciale alfabeto,
dai differenti significati. I Druidi conoscevano il modo di trarre
dalle Rune indicazioni, presagi, previsioni per il futuro.
È quanto accade anche con i Tarocchi, apparsi in Francia nel
XIV secolo, che affondano le loro radici nell’antico Egitto. Un
«gioco» costituito da ventidue carte, gli arcani maggiori, da sempre
utilizzati per scrutare il futuro, e da cinquantasei arcani minori,
che rappresentano le chiavi del simbolismo, dell’esoterismo e della
divinazione. Ogni carta che viene scelta possiede un linguaggio segreto
che contiene un messaggio iniziatico attraverso cui è possibile
ricevere sorprendenti rivelazioni sul nostro destino.
L’antica Cina ha ideato l’I Ching, un metodo che tratteremo
in seguito, ma che è stato studiato anche da scienziati come Carl
Gustav Jung. Si tratta di un antichissimo mezzo che utilizza gli
elementi della Natura per ottenere risposte armoniche tramite cui
correlare la nostra vita con il mondo che ci circonda.


Il Linguaggio Segreto dei Segni e delle Coincidenze Gian Marco Bragadin

Il Linguaggio Segreto dei Segni e delle Coincidenze
Come riconoscere e capire i messaggi del destino
Gian Marco Bragadin

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