Ciò che resterà, ..... sarà una scia nel mare
Per raggiungere la felicità, a volte bisogna cambiare strada
Non si può sperare di intraprendere il cammino verso la felicità se non si impara ad affrontare e superare le pietre che si trovano lungo il percorso. Gli ostacoli sono sempre in mezzo alla traiettoria e più e più volte inciampiamo su di essi, anche quando cerchiamo una via di fuga voltandoci dal lato opposto.
Tutto questo succede perché siamo ossessionati dall’idea di tornare indietro; anziché scegliere una nuova strada e proseguire, i nostri piedi rimangono ancorati alla via che in passato ci ha fatto soffrire. Tuttavia, scegliere di andare avanti spesso è difficile, poiché persino la pioggia più leggera lascia un segno.
Guardare indietro solo per non ripetere
Fare in modo che il passato diventi un semplice riflesso di qualcosa che ormai non siamo più implica un grande sforzo. È più che faticoso fermarsi a riflettere e comprendere che non è possibile guardare al passato con gli occhi di oggi. Il mondo va avanti e noi dobbiamo avanzare con esso.
Non temeva le difficoltà: piuttosto la spaventava l’obbligo di dover scegliere un cammino. Scegliere un cammino significava abbandonare gli altri.
-Paulo Coelho-
Sul piano teorico è facile dire agli altri non devi fare altro che dimenticare e voltare pagina. Ma ripetere queste stesse parole a se stessi è molto più difficile. Perché siamo noi a provare in prima persona cosa significa lasciare nel cassetto i ricordi di ciò che ancora brucia.
La cosa migliore da fare quando sul nostro cammino si ripresentano i soliti ostacoli è lasciare i ricordi alla memoria per non farli raddoppiare o triplicare. In questo modo, quello che ci ha feriti non si ripete, e se accade, si è in grado di uscire da quel doloroso circolo.
Cortometraggio: lasciate che i bambini scelgano la loro strada!
Questo cortometraggio pixar ci aiuta a capire che dobbiamo lasciare liberi i bambini di scegliere la propria strada Ver más »
Il nuovo cammino verso la felicità non si crea in un giorno
Lasciare che il cammino si crei camminando o cercare una nuova strada. Il concetto è diverso, ma il messaggio è lo stesso: è opportuno farsi coraggio e andare avanti. Il tempo che impiegheremo sarà direttamente proporzionale alla durezza delle vicende che abbiamo dovuto affrontare.
Lasciare il passato da parte significa permettere alle ferite di guarire, ma ciascuna di esse richiede del tempo per cicatrizzarsi. Ciascuna ferita comporta un blocco emotivo che ci costringerà a fermarci bruscamente per riscoprire chi siamo, è l’unico modo per riuscire a trovare la felicità in quello che facciamo e a ricominciare a relazionarci con gli altri.
In questo senso, ci sentiamo indifesi quando scopriamo che il mondo non è fatto di solide certezze, e che prima o poi tutti siamo costretti a perdere per poter proseguire per la nostra strada: con il tempo, con costanza, poco a poco.
“Camminando si traccia il cammino
e volgendo lo sguardo alle spalle
si vede il sentiero che mai
si deve tornare a calcare”
-Antonio Machado-
L’unica cosa certa è che la decisione di cambiare strada è nelle nostre mani, anche se può apparire come una vera e propria sfida. Nessuno può decidere per noi. Soltanto dopo grandi sacrifici potremo sentirci liberi e completi: nuovi inizi sorgeranno per noi e saremo pronti a dedicarci ad essi.
Naturalmente chi è preparato al cambiamento è già a metà strada, ma arriverà il giorno in cui cambiare rotta ci porterà dritti all’obiettivo: scoprire nuove emozioni, e quando ci sbaglieremo, ci torneranno alla mente tutte le volte in cui abbiamo superato quegli ostacoli.
Ciò che resterà, infine, sarà una scia nel mare, il vissuto cesserà di essere un ostacolo e diventerà piuttosto parte di quello che siamo. Il nuovo cammino sarà la prova del fatto che il benessere emotivo ha un prezzo e che esso può assumere la forma di brusche curve o di buche che bisogna imparare a schivare.
http://lamenteemeravigliosa.it/la-felicita-cambiare-strada/
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa
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