venerdì 30 settembre 2016

Solo quando sei sfinito arriva la resa


Arriva un certo momento nella vita quando qualcosa dentro si spezza. Quando tutte le certezze svaniscono, il dolore è lacerante; il tuo cuore si frammenta in mille pezzi e da quell’istante si entra in lutto, solo che, chi è morto sei tu.

Tutta la tua vita è una lotta. Un conflitto interiore, una battaglia personale tra la vittima e il carnefice, entrambi convinti di dover difendere o vincere qualcosa d’importante, qualcosa di indispensabile per la propria felicità, ma se cerchi poi di ricordare, non sai veramente per quale motivo hai iniziato quella guerra tra la Luce e le Tenebre. Cavalcando il tuo cavallo bianco, sempre nel giusto, in prima linea, con quel filo d’ansia sottile d’adrenalina, incessantemente presente e pronto per giustificare e reagire con l’auto difesa o l’attacco, ti trovi ancora una volta con la spada tratta impegnata nel sconfiggere un nemico perennemente sfuggente.

Forse hai perso la ragione lungo la strada, ma poi, è diventata un’abitudine, un modo di vivere, una crociata da vincere in nome della libertà ed al diritto di essere accolto per quello che sei. Ascoltando il tuo ego colmo di sapere, sempre più impegnato in nuove strategie per essere visto, sentito e ascoltato, ti inganna, trascinandoti dentro il suo circolo perpetuo di menzogne, sempre più lontano dalla verità sconvolgente; il nemico bellico e sfuggente che lotta per toglierti i diritti umani, sei tu!

Improvvisamente l’armatura e la spada sono superflue, si sciolgono tramite il fuoco della purificazione, che ti consuma dentro e fuori, congiungendo violentemente e senza sosta, le vecchie ferite di migliaia di battaglie perse, cicatrizzandole con il fuoco rovente. Dolorosamente urli contro l’apparente ingiustizia della Vita, così essenziale e spoglia di considerazione per i tuoi sentimenti, che ti costringe a rivivere ancora e ancora i dolori sepolti, ignorati e gettati nella spazzatura. Gridi pietà contro l’Universo che sembra averti dimenticato, invece osserva, aspetta in silenzio, aumentando compassionevolmente la pressione a livelli da farti impazzire, mentre bruci vivo in un processo viscerale e primordiale: sei dentro il tuo stesso inferno, nelle grinfie della Morte.

Tuttavia la morte è un passaggio per la vita, come la Fenice che rinasce della sua stessa cenere, il fuoco ha annientato e spazzato via quello che non serve più– l’attaccamento a un fardello secolare colmo di dolori e sofferenze inutili.

Solo quando sei sfinito arriva la resa, non la sottomissione di chi è stato vinto, ma con cuore impavido, con coraggio e in totale vulnerabilità, ti inchini davanti alla Vita, come un Cavaliere davanti alla Regina del Graal, offri il tuo cuore al suo servizio, dovunque essa voglia portarti. Con il capo abbassato, umile e grato per il suo immenso Amore e compassione, sola ora, dopo aver attraversato la lunga, buia notte dell’anima, puoi finalmente rialzarti rinato con gli occhi colmi di lacrime di gioia e rispondere alla domanda più pertinente della tua vita.

“Tu chi sei?”

Semplicemente nessuno.


http://camminanelsole.com/tu-chi-sei-di-caroline-mary-moore/

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