COME LA PIOGGIA PRIMA DI CADERE
Sapete di esistere, e questo è tutto ciò che sapete.
Il sentirvi esistenti è una conoscenza preziosa, perché non deriva dai libri e nessuno vi deve dimostrare che esistete. Non sapete cosa siete, però sapete con assoluta certezza che siete.
Il vostro essere è qualcosa che potete verificare in ogni istante. Vi sentite esistenti dentro un corpo e chiamate questa sensazione "io".
L'io non è altro che il Sé che si è identificato con un particolare apparato psicofisico, tanto da credersi un corpo e una mente. L'io non è solo un pensiero, altrimenti sarebbe semplice sbarazzarsene, bensì la sensazione di esistere come un "qualcuno", un individuo separato dal resto del mondo.
L'identificazione, infatti, non è altro che il Sé che crede di essere solo una parte di sé.
Nel processo di dis-identificazione - il "ritorno a casa del Padre" - prima vi rendete conto di non essere il corpo, poi di non essere nemmeno le emozioni e la mente; quindi resta solo la sensazione di esistere come coscienza separata dentro un apparato psicofisico, ossia un testimone. Ma questo non è ancora lo stadio finale.
Indagando a fondo l'io - questa sensazione di esistere come coscienza separata - realizzate che in realtà questo io non si trova confinato dentro il corpo, ma è una consapevolezza che pervade tutto, dentro e fuori di voi: è il Sé. A questo punto siete consapevolezza onnipervasiva, non-locale, non più identificata con le emozioni e i pensieri e nemmeno più confinata entro i limiti del corpo. Siete il Sé, ossia l'Uno.
Questa è la percezione finale della realtà, una realtà auto-evidente, in quanto se osservate davvero l'esperienza "nuda e cruda", così come appare intorno a voi già adesso, senza la sovrapposizione del ragionamento, risulta indubitabile che tutto ciò di cui avete conoscenza e di cui potete essere certi, è la sensazione di esistere, con l'aggiunta di immagini sensoriali (vista, udito, tatto...) che appaiono sempre all'interno di questa sensazione di esistere.
Il processo di allontanamento dall'Uno - la cosiddetta caduta - e il suo successivo processo di riavvicinamento - la risalita, con illuminazione finale - sono entrambi illusori, seppur indispensabili per la realizzazione del Sé, ossia per realizzare che siete l'Uno. La stessa identificazione del Sé con una particolare macchina biologica, con una identità anagrafica, è illusoria, tuttavia indispensabile affinché in tale macchina organica il Sé si ricordi di essere il Sé.
Identificarsi significa "creare un'identità" dove prima non c'era.
Prima c'era il vuoto assoluto, come nel sonno profondo, e questo vuoto non era consapevole di sé, proprio come nel sonno profondo, quando non ci sono sogni e noi non sappiamo che stiamo dormendo. In quello stato stiamo bene, siamo in pace, siamo totalmente rilassati... ma non lo sappiamo. Per cui, in realtà, non stiamo né bene né male.
Il Sé non sa di essere il Sé, finché non crea un'identità illusoria. In altre parole questo significa che, quando l'Uno si identifica con una macchina biologica umana, l'Uno privo di confini diventa a tutti gli effetti "qualcuno" -un io - e inizia a soffrire, perché adesso ha qualcosa da difendere, ha dei limiti, dei confini, dei bisogni, delle paure, diventa aggressivo o timoroso quando viene minacciato.
I confini fisici e le limitazioni psicologiche, hanno come effetto collaterale di costringere l'Uno a divenire in qualche modo cosciente di esistere. Credere di essere "qualcuno" ha questo enorme vantaggio, in quanto permette di uscire dal sonno profondo.
Quando dormite siete l'Uno inconsapevole, ma quando vi illuminate siete l'Uno consapevole di sé, nel mezzo c'è lo stato di coscienza quotidiano, basato sulla separazione soggetto/oggetto.
Questo io cosciente, che si è creato nell'illusione della dualità, a un certo punto del suo percorso come macchina biologica, si sentirà "richiamato a sé", e tale richiamo diventerà sempre più irresistibile con il trascorrere del tempo e produrrà intere vite di ricerca spirituale, fino alla realizzazione di essere sempre stato il Sé, anche quando pensava di non esserlo e si era sentito "gettato nel mondo".
Il momento in cui il Sé realizza di essere sempre stato il Sé, viene chiamato miracolo. Non esiste termine più adatto per definire il "ritorno a casa del Padre", un evento che è impossibile accada... eppure accade.
Appunti di Non-Dualità
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