LIBERIAMOCI DAL BUIO

Dalla magia nera alla forma pensiero del negativo.

Miriadi di credenze popolari sembrano essere così lontane dal nostro mondo, eppure riscontriamo in molti gesti nella quotidianità qualcosa misto a superstizione e paura. La paura dell’uomo nero che ci viene instillata sin da bambini, è paura al tempo stesso esorcizzata da qualche mantra che mira a distruggere la componente magico esoterica del nero, del buio, attraverso la logica e il raziocinio siamo costretti a fermarci e riflettere. Ma nemmeno la logica più rigorosa toglie verità a quella che comunemente chiamiamo magia nera, perché solo nominarla incute paura.

Cosa significa magia nera se non il collettivo di paure miste a credenze di ogni popolo presente nella terra? Tutti gli uomini rifuggono la negatività, nessuno vuole cenare a fianco di chi percepisce negativo, pur non credendo a niente finiamo per constatare che le cose nel mondo non sono cambiate, e che le paure, insieme all’ignoranza, sono rimaste vigili, in attesa di qualche caccia alle streghe e di un neo puritanesimo. Sembra così decadente nominare la magia nera, ma tant’è che nel 2016, ancora oggi, molte giovani donne nigeriane per paura di questa magia rimangono in strada a prostituirsi.

Trovare sensata una paura è pressoché impossibile, non possiamo definirla, perché la mente è pronta a sostenere antitesi forti e schiaccianti, ma tant’è che la magia nera africana spaventa loro, e sinceramente spaventa anche noi. Un piccolo approfondimento varrebbe la pena farlo, perché ogni credo ed ogni fede ha il suo “uomo nero”, e se i marabutti nel deserto lo identificano come un mostro a tre teste, gli sciamani siberiani come visioni orribili, è altrettanto vero che l’Occidente, come nostra casa, più neutrale e laico, visualizza l’uomo nero identificandolo come una massa di energia, scura, densa e sporca.

Definire ciò che ci opprime non è semplice né compito da poche parole, ma in effetti se volessimo parlare apertamente tra spiriti liberi e atei, di negatività, di persone negative, finiremmo per concordare molti punti. Ciascuno di noi ha dei piccoli rituali personali, possiamo non chiamarli “magia” ma poco cambia. Se vi è mai successo di entrare in un periodo fortemente negativo della vostra vita, saprete come piova sempre sul bagnato. Potremmo interpellare i transiti astrali, le influenze di Sarturno e quant’altro, ma di base il negativo non rispetta la regola matematica, bensì da negatività deriva sempre altra negatività. Individuare persone negative è un compito molto semplice, sono solitamente persone vicino le quali la nostra forza vitale tende a disperdersi, e di norma soffrono di un vittimismo costante e pesante. Tutte le cose peggiori capitano a loro, e sono talmente immersi all’interno di tale dinamica, che non c’è modo di tirarli fuori, vi tireranno dentro questo buco nero. Non si parla di jettatori o di formule magiche, ma della cosa di cui tutti noi siamo costituiti, ovvero l’energia.

La negatività dovrebbe essere trattata al pari di una malattia infettiva, poichè non riguarda solo l’individuo, ma anche chi cerca di aiutarlo. Esistono numerose tecniche atte a isolare e proteggere la propria energia vitale, anche gli psicologi utilizzano degli esercizi per non incanalare tutte le sofferenze, a volte pesanti, dei loro clienti, ma per chi ha poca affinità con concetti quali meditazione e preghiera, risulta difficile difendersi. 

La migliore regola da ritenersi universale, è quella che dice la scrittrice Frances Burnett con un suo pensiero che condivido pienamente : “ Se lasciamo che il pensiero negativo alberghi e metta radici in noi, rischieremo di non liberarcene per tutta la vita..”. Sicchè, liberiamoci dal buio, l’autoguarigione parte dal nostro stesso sorriso.


Firma : Daria di Directoryrex.com

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