giovedì 16 febbraio 2012

IL GIOCO "LA REGINA E IL SERVO"


Il gioco “la regina e il servo”
Una via divertente per uscire dal contratto di agency e provare nuove strade è il gioco “la regina e il servo”, un gioco tanto impegnativo quanto allegro, in cui si affrontano con coraggio quei tabù e quelle limitazioni che hanno soffocato il piacere nel letto matrimoniale, e in cui cominci a sfidare più i tuoi limiti che non quelli del tuo partner.
Ti ricordi di tutte quelle volte che desideravi che lui ti toccasse in un certo modo, che ti sfiorasse il ventre o la schiena, o che ti abbracciasse in una data situazione?


Ecco, questa è l’occasione per esprimere quei desideri che da tanto tempo avresti voluto veder soddisfatti dal tuo partner. Se leggendo queste righe ti vengono in mente diverse idee, o se un lieve brivido ti scende lungo la schiena o provi una sorta d’ebbrezza nei pensieri, sei pronta a seguire quella tua voce interiore che spesso s’esprime nei desideri sessuali. Come fare?
Durante una bella cena a due nel vostro ristorante preferito, puoi anticipare al tuo partner che questa sera vorresti... e senza entrare nel dettaglio dei tuoi desideri spiegargli il setting (la cornice del gioco). Lo scopo di questa anticipazione è duplice:
1. lo prepari allo “scandalo” e così eviti che poi cada dalle nuvole...
2. puoi star sicura che ora anche la sua fantasia comincerà a fervere, e che mentre rincasate penserà a cosa tu potresti desiderare da lui e a cosa lui potrebbe chiedere a te...


Come si gioca?
Prendetevi due ore di tempo: un’ora per ciascuno è
il minimo per arrivare a desideri un po’ più scottanti.
Scegli un ambiente dove ti senti protetta, e che
associ all’erotismo e al piacere.
All’inizio sei tu la regina che spiega al suo miglior
servo cosa le piacerebbe che lui facesse, (per
esempio: accarezzami per dieci minuti i seni senza toccare i capezzoli poi portami un bicchiere di spremuta d’arancia, siediti davanti al mio trono e dimmi tre cose che ti piacciono di me, baciami le gambe dai piedi fino ai glutei e alla fine coccolami nelle tue braccia, in maniera protettiva...).
L’intento non deve esser quello di far soffrire lui (non è un gioco sadomaso) ma di far godere te.
Sii coraggiosa! Non usare mezzi termini ma esprimi ciò che veramente desideri, non indugiare sui desideri sicuri e privi di rischio, ma scegli quelli che ti fanno venire la pelle d’oca. Man mano che prosegui col gioco, scoprirai che il mondo va avanti lo stesso e che molti desideri una volta espressi sono meno pericolosi di quanto sembravano prima. È ogni
desiderio espresso, oltre a liberare qualcosa in te, trova finalmente l’occasione di venir soddisfatto.
Tutto quel che fa piacere è permesso. Se una tua richiesta andasse oltre i limiti di sopportabilità, il tuo partner ha il diritto di dire “stop”, cioè di non soddisfarla. In questo caso scambiatevi, brevemente, le vostre opinioni in merito, senza interrompere il gioco; ridimensionate la richiesta finché diventi accettabile, o continuate con un altro desiderio.



Dopo un’ora, scambiate i ruoli e ora lui diventa il re e tu diventi la migliore serva che lui possa immaginare.
Questo gioco, dopo un primo imbarazzo, piace sempre a tutti. Oltre a essere divertente, aiuta a esprimere i nostri bisogni al partner e a condividere con lui i nostri desideri più intimi, che spesso vengono velati da sentimenti di vergogna o di inadeguatezza. In genere è molto allegro, ma può anche metterti in contatto con vecchie ferite, o suscitare un’improvvisa tristezza – che è il rimpianto d’aver trattenuto
tanto a lungo un desiderio, o di non esserti concessa per tanto tempo una soddisfazione che era invece così a portata di mano. In compenso, con questo gioco riuscirai comunque a sentirti capita e accettata dal tuo partner esattamente così come sei. Spesso, ciò che pone dei limiti ai nostri desideri non è affatto il nostro partner, ma solo una nostra voce interiore.
Questo è stato, per esempio, il caso di Mariacarla, 44 anni, segretaria. Quando toccò a lei d’essere la regina, arrossì violentemente, le sue labbra iniziarono a tremare, la gola si seccò, e si vedeva che stava lottando con se stessa. Dopo un po’ prese coraggio e con una voce pacata chiese a suo marito Mario di accarezzarle e di massaggiarle per 20 minuti le gambe senza arrivare ai genitali. Il marito, senza nessun tipo di esitazione, iniziò a farlo, dolcemente e sensualmente... dopo pochi minuti Mariacarla scoppiò in lacrime di gioia per il fatto che lui aveva accettato questo desiderio, che la paura di chiedere troppo le aveva sempre impedito di esprimere. 

Tantra la Via dell'Estasi Sessuale
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