IL GIOCO "LA REGINA E IL SERVO"


Il gioco “la regina e il servo”
Una via divertente per uscire dal contratto di agency e provare nuove strade è il gioco “la regina e il servo”, un gioco tanto impegnativo quanto allegro, in cui si affrontano con coraggio quei tabù e quelle limitazioni che hanno soffocato il piacere nel letto matrimoniale, e in cui cominci a sfidare più i tuoi limiti che non quelli del tuo partner.
Ti ricordi di tutte quelle volte che desideravi che lui ti toccasse in un certo modo, che ti sfiorasse il ventre o la schiena, o che ti abbracciasse in una data situazione?


Ecco, questa è l’occasione per esprimere quei desideri che da tanto tempo avresti voluto veder soddisfatti dal tuo partner. Se leggendo queste righe ti vengono in mente diverse idee, o se un lieve brivido ti scende lungo la schiena o provi una sorta d’ebbrezza nei pensieri, sei pronta a seguire quella tua voce interiore che spesso s’esprime nei desideri sessuali. Come fare?
Durante una bella cena a due nel vostro ristorante preferito, puoi anticipare al tuo partner che questa sera vorresti... e senza entrare nel dettaglio dei tuoi desideri spiegargli il setting (la cornice del gioco). Lo scopo di questa anticipazione è duplice:
1. lo prepari allo “scandalo” e così eviti che poi cada dalle nuvole...
2. puoi star sicura che ora anche la sua fantasia comincerà a fervere, e che mentre rincasate penserà a cosa tu potresti desiderare da lui e a cosa lui potrebbe chiedere a te...


Come si gioca?
Prendetevi due ore di tempo: un’ora per ciascuno è
il minimo per arrivare a desideri un po’ più scottanti.
Scegli un ambiente dove ti senti protetta, e che
associ all’erotismo e al piacere.
All’inizio sei tu la regina che spiega al suo miglior
servo cosa le piacerebbe che lui facesse, (per
esempio: accarezzami per dieci minuti i seni senza toccare i capezzoli poi portami un bicchiere di spremuta d’arancia, siediti davanti al mio trono e dimmi tre cose che ti piacciono di me, baciami le gambe dai piedi fino ai glutei e alla fine coccolami nelle tue braccia, in maniera protettiva...).
L’intento non deve esser quello di far soffrire lui (non è un gioco sadomaso) ma di far godere te.
Sii coraggiosa! Non usare mezzi termini ma esprimi ciò che veramente desideri, non indugiare sui desideri sicuri e privi di rischio, ma scegli quelli che ti fanno venire la pelle d’oca. Man mano che prosegui col gioco, scoprirai che il mondo va avanti lo stesso e che molti desideri una volta espressi sono meno pericolosi di quanto sembravano prima. È ogni
desiderio espresso, oltre a liberare qualcosa in te, trova finalmente l’occasione di venir soddisfatto.
Tutto quel che fa piacere è permesso. Se una tua richiesta andasse oltre i limiti di sopportabilità, il tuo partner ha il diritto di dire “stop”, cioè di non soddisfarla. In questo caso scambiatevi, brevemente, le vostre opinioni in merito, senza interrompere il gioco; ridimensionate la richiesta finché diventi accettabile, o continuate con un altro desiderio.



Dopo un’ora, scambiate i ruoli e ora lui diventa il re e tu diventi la migliore serva che lui possa immaginare.
Questo gioco, dopo un primo imbarazzo, piace sempre a tutti. Oltre a essere divertente, aiuta a esprimere i nostri bisogni al partner e a condividere con lui i nostri desideri più intimi, che spesso vengono velati da sentimenti di vergogna o di inadeguatezza. In genere è molto allegro, ma può anche metterti in contatto con vecchie ferite, o suscitare un’improvvisa tristezza – che è il rimpianto d’aver trattenuto
tanto a lungo un desiderio, o di non esserti concessa per tanto tempo una soddisfazione che era invece così a portata di mano. In compenso, con questo gioco riuscirai comunque a sentirti capita e accettata dal tuo partner esattamente così come sei. Spesso, ciò che pone dei limiti ai nostri desideri non è affatto il nostro partner, ma solo una nostra voce interiore.
Questo è stato, per esempio, il caso di Mariacarla, 44 anni, segretaria. Quando toccò a lei d’essere la regina, arrossì violentemente, le sue labbra iniziarono a tremare, la gola si seccò, e si vedeva che stava lottando con se stessa. Dopo un po’ prese coraggio e con una voce pacata chiese a suo marito Mario di accarezzarle e di massaggiarle per 20 minuti le gambe senza arrivare ai genitali. Il marito, senza nessun tipo di esitazione, iniziò a farlo, dolcemente e sensualmente... dopo pochi minuti Mariacarla scoppiò in lacrime di gioia per il fatto che lui aveva accettato questo desiderio, che la paura di chiedere troppo le aveva sempre impedito di esprimere. 

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