COME LA TECNOSFERA INFLUENZA LA COSCIENZA
... cessare di consumare ciò che è largamente diffuso. Poiché sono
generalmente proprio ciò che è diffuso e ciò che viene consumato
direttamente che fanno immergere in questo stesso sogno collettivo.
Ciò che entra direttamente in contatto con il corpo e la ragione
di una persona (cibo, informazione, condizioni ambientali)
forma in primissima istanza anche la sua coscienza.
Il sistema non ha altre forme di influenza sulla coscienza
oltre al cibo, all’informazione e alle condizioni dell’ambiente
esterno. Per questo il Transurfing non si può trattare solo nel
suo aspetto classico, cioè come pensiamo. Per essere completo de-
vono essere necessariamente considerati altre due componenti:
come ci alimentiamo e come ci muoviamo.
Ultimamente si sta osservando una forte curvatura informazionale
in direzione della tecnosfera: la maggior parte delle
informazioni riflette nella fattispecie gli interessi dei produttori,
dei commercianti, dei politici o delle strutture finanziarie, il
che in generale significa gli interessi del sistema tecnogeno.
Il fine della tecnosfera è quello di cacciare l’uomo nella celletta
della “matrix”, cancellare la sua individualità, “ritagliare” da una
personalità un ingranaggio standardizzato. A questo fine vengono
largamente e sfrontatamente utilizzati mezzi di disinformazione
e di comunicazione tendenziosa. L’ingranaggio non dev’essere
in buona salute per evitare che abbia energia libera disponibile, e
dev’essere preferibilmente “rintronato” per non capire dove si trovi.
Il fine dell’individuo è quello di conservare la sua libertà, indipendenza,
unicità, consapevolezza, energia, salute. Possono
conservare tutte queste qualità solo coloro che avranno il coraggio
di abbandonare le file comuni. Ad attendere i sostenitori
della tecnosfera c’è invece “un’unificazione” di massa, un adattamento
totale alle necessità del sistema. E non è una finzione.
Come evitare “l’unificazione”?
Il primo e più importante passo è quello di scardinare il
principio della società, cessare di credere che “se tutti pensano e
fanno così vuol dire che è giusto”. Fuoriuscire dai ranghi comuni.
Smettere di marciare all’inseguimento di un falso successo
altrui e invece dirigersi alla ricerca del proprio.
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