La Vesica Piscis
Con il termine "Vesica Piscis" si indica una figura simbolica che deriva geometricamente dall'intersezione di due cerchi aventi lo stesso raggio ed i cui centri giacciono l'uno sulla circonferenza dell'altro. Il nome latino, che letteralmente significa "vescica di pesce", deriva dall'osservazione che la forma di questa figura ricorda quella della vescica natatoria dei pesci. Il simbolo era già noto in India, nell'antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, ma si diffuse ampiamente soprattutto nel contesto cristiano, mediante l'associazione della figura del pesce a Cristo (con la figura dell'ichthys, vedi più avanti). Successivamente, nelle elaborazioni iconografiche che seguirono, soprattutto negli affreschi e nei codici miniati medievali, la ‘vesica' viene associata all'immagine del Cristo e della Vergine in maestà, nell'iconografia nota anche come "mandorla mistica"...
La 'Vesica Piscis' e il Doppio Ternario
Questa figura ha differenti proprietà geometriche che l'hanno resa oggetto di numerose speculazioni filosofiche ed esoteriche nel corso dei secoli. Si può innanzitutto osservare che tracciando il tratto orizzontale mediano e unendo i suoi estremi con i due vertici, si vengono a formare al suo interno due triangoli equilateri uguali e contrapposti. In pratica, essi simbolicamente rappresentano il "Doppio Ternario", attivo e passivo, maschile e femminile, che portati l'uno sull'altro formano un altro ben noto simbolo della Tradizione: l'Esagramma, o Stella di Davide. Un altro simbolo molto diffuso e conosciuto, il Fiore della Vita, può essere visto come l'intersezione di sei ‘vesicae piscis'. Un notevole esemplare di vesica piscis è stato posto sul coperchio decorativo del pozzo del Graal a Glastonbury, all'interno del Giardino del Calice (Chalice Garden).
Le connessioni con il numero ‘153'
La particolare costruzione fa sì che il rapporto tra la sua altezza e la sua larghezza sia pari alla radice quadrata di 3, ovvero 1.7320508..., un numero irrazionale, illimitato ed aperiodico. Più precisamente, già Archimede di Siracusa dimostrò, nel suo trattato sulla misurazione del cerchio, che questo rapporto era compreso tra due ben determinati valori razionali:
Si può dimostrare che non esistono altre frazioni ottenibili con numeri minori di questi che diano un'approssimazione migliore per questo valore. Ebbene, il più piccolo di questi numeri, il 153, viene citato da Giovanni nel suo Vangelo (21:11) come numero di pesci miracolosamente catturati nella rete a seguito di un miracolo operato da Gesù dopo la sua resurrezione. Molti studi e speculazioni sono stati fatti su questo numero e sui suoi significati esoterici, e sul perché sia stato citato nel passo del Vangelo. Tutti sono concordi, infatti, che nel contesto del racconto del miracolo citare il numero esatto di pesci catturati non ha senso, anche se, come sostiene qualcuno, a quei tempi il reddito e le tasse da pagare per un pescatore era calcolato in base al numero ed alla taglia dei pesci catturati. Giovanni, tuttavia, non sta redigendo un libro contabile, ma sta scrivendo un Vangelo, ossia un libro di fede e di insegnamenti mistici.
La pesca miracolosa e il numero 153
Un'interpretazione in chiave simbolica ed iniziatica
Già Sant'Agostino, in uno scritto intitolato "De Diversis Quaestionibus Octoginta Tribus" (Su ottantatre diverse questioni), aveva posto l'attenzione su questo versetto del Vangelo e ne aveva fornito una spiegazione simbolica. Il Signore, spiega il santo di Ippona, aveva fatto all'umanità, sin dal principio, di due grandi doni: il Decalogo, ossia un gruppo di 10 comandamenti, e i doni dello Spirito Santo, che sono 7. Questi due valori, il denario e il settenario, combinati insieme danno il numero 17. Ora, è noto che 153 è un multiplo di 17 tramite il fattore 9 (153 = 9 x 17), ma è anche la somma dei primi 17 numeri, ossia:
153 = 1 + 2 + 3 + 4 + ... + 16 + 17
ossia è uno di quelli che in matematica vengono definiti "numeri triangolari".
Il numero 153 ha un'infinità di altre straordinarie proprietà matematiche. Ne citiamo solo alcune, tra le più curiose: è la somma dei primi cinque fattoriali (dove per "fattoriale" di un numero n si intende il prodotto di tutti gli interi che vanno da 1 a n: n! = 1 x 2 x 3 x ... x n), cioè:
153 = 1! + 2! + 3! + 4! + 5! = 1 + 2 + 6 + 24 + 120
Il 153 è anche un numero "narcisistico", cioè uno di quegli strani numeri che si possono ottenere da particolari combinazioni delle loro cifre componenti. In particolare, il numero 153 può essere ottenuto sommando i cubi delle sue cifre componenti:
153 = 1³ + 5³ + 3³ = 1 + 125 + 27
L'Ichthys e l'emblematica cristiana
Se si disegna la 'vesica' in posizione orizzontale, prolungando un poco oltre i tratti delle circonferenze ad una delle due estremità, si ottiene la forma stilizzata di un pesce. Questo simbolo si può trovare, ad esempio, tracciato su molte lastre tombali nelle antiche catacombe romane. È un emblema che viene chiamato 'Ichthys' (il nome greco del pesce) perché veniva usato dalle primitive comunità cristiane per dissimulare il nome di Cristo. Scritta in lettere greche, infatti, la parola "Ichthys" è l'acronimo della frase: "Iesus Christos Theios Yios Soter", cioè "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore":
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