I SETTE PRINCIPI DEGLI SCIAMANI HUNA E LO SCIAMANISMO
"In
virtù del simbolismo esoterico del numero 7, gli sciamani Huna sono
soliti indicare tra le centinaia di idee del loro sistema sette
Principi Fondamentali, dal carattere rivelativo, in quanto capaci di
risvegliare in ognuno profonda conoscenza intorno ai misteri
dell'esistere. Sette viene tradotto in hawaiano con la parola
HIKU:
HI, che significa "scorrere", rappresenta il
principio femminile e KU, che significa "stare
immobile", rappresenta il principio maschile. I
sette principi fondamentali degli sciamani Huna delle Hawaii
costituiscono una sorta di visione del mondo - un interessantissimo
paradigma e, contemporaneamente, un riferimento pragmatico per chi
voglia cimentarsi con l'arte dello sciamanismo in un contesto moderno
e urbano." Dario Canil
HI, che significa "scorrere", rappresenta il principio femminile e KU, che significa "stare immobile", rappresenta il principio maschile. I sette principi fondamentali degli sciamani Huna delle Hawaii costituiscono una sorta di visione del mondo - un interessantissimo paradigma e, contemporaneamente, un riferimento pragmatico per chi voglia cimentarsi con l'arte dello sciamanismo in un contesto moderno e urbano." Dario Canil
L'ANTICA SAGGEZZA DEGLI SCIAMANI HUNA HAWAIANI
IKE: IL MONDO E' COME PENSI CHE SIA
IL
PRIMO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
IL MONDO è
QUELLO CHE NOI PENSIAMO CHE SIA (IKE).
L’idea
fondamentale della filosofia Huna è che ciascuno di noi (ovvero i
nostri 3 sé:
-
il
subconscio - KU,
-
il
sé cosciente - LONO
-
e il
supercosciente o Sé superiore - AUMAKUA)...
...crea la
propria personale esperienza della realtà, attraverso le proprie
convinzioni e interpretazioni, azioni abituali e reazioni,
aspettative, paure, desideri, pensieri e sensazioni. Noi siamo
creatori, o meglio CO-CREATORI, del mondo e Huna insegna a creare in
modo consapevole.
Più in
generale, questo principio dice che abbiamo una forte capacità di
dare noi un senso alle cose. Se qui noi pensiamo di star perdendo
tempo, questo è un sistema di credenza e magari stiamo realmente
perdendo tempo, se pensiamo così. Se invece siamo convinti, che
stiamo facendo qualcosa di buono a noi o agli altri, il sistema di
credenze è diverso e allora noi stiamo facendo davvero qualcosa di
buono ed è questo che porteremo a casa. La responsabilità è
nostra. Siamo noi a decidere. Sono io che porto la mia visione del
mondo nella situazione in cui mi trovo. Sono io che do il nome, il
valore alle cose.
KALA: TUTTO
E' POSSIBILE
il
subconscio - KU,
il
sé cosciente - LONO
e il
supercosciente o Sé superiore - AUMAKUA)...
IL
SECONDO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
NON
ESISTONO LIMITI (KALA).
Non ci sono
veri confini tra noi e il nostro corpo, tra noi e le altre persone,
noi e il mondo, noi e Dio.
Nell’Huna
Dio e l’Universo (cioè tutto ciò che è, era o sarà) sono la
stessa cosa. Le classificazioni, i sistemi, le etichette sono nostre
invenzioni, possono cambiare, mentre in realtà dietro ad ogni
sistema esiste un’unità essenziale, la fonte della vita, “il
grande mistero”.
Huna
significa segreto, ma noi conosciamo il segreto. Entrambe le sillabe
di Huna trasmettono anche il significato di unione con tale mistero,
che è quindi possibile oltre che desiderabile. Qualsiasi divisione,
separazione è puramente funzionale, convenzionale, un’illusione di
convenienza. Allo stesso modo non ci sono limiti, per esempio, per le
connessioni che possiamo avere. Possiamo entrare in contatto con più
cose, nel tempo, nello spazio. Basta essere aperti, accettarne
l’esistenza, diventarne coscienti.
Un altro
significato di questo principio è che esiste un potenziale
illimitato alla nostra creatività. Possiamo creare qualsiasi cosa
siamo in grado di concepire. Possiamo cambiare tutto e in qualsiasi
momento lo vogliamo, perché il mondo è come noi lo vediamo. Huna è
basato sull’uso molto creativo delle nostre facoltà, sulla
manipolazione creativa dei nostri pensieri, comportamenti, credenze.
I limiti sono quelli noi poniamo. Si tratta pian piano di allargare
il cerchio della propria esistenza, di allontanare i limiti, i
paletti di quello che accettiamo.
MAKIA: L'ENERGIA
VA DOVE SI DIRIGE L'ATTENZIONE
IL
TERZO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUN
L’ENERGIA
SCORRE DOVE SI CONCENTRA L’ATTENZIONE (MAKIA).
Cerchiamo
di essere sempre consapevoli a cosa pensiamo, facciamo, in che stato
d’animo siamo, come viviamo, perché quella è la direzione dell’E
che noi diamo. Imparando ad accrescere e a direzionare il mana, il
flusso dell’energia, (con parole, immagini, volontà, entusiasmo,
eccitazione…) accresciamo anche il nostro potere, la nostra
capacità di manifestare nella realtà quello che desideriamo e di
cui abbiamo bisogno.
Creiamo un
seme, focalizziamo l’energia su di esso finché non si manifesta
nella realtà. Ottieni quello su cui ti concentri (nel bene e nel
male). Il metodo più diretto per aumentare e migliorare il Mana è
la trasformazione degli atteggiamenti negativi in positivi. Si è
consapevoli e si accetta amorevolmente pensieri o sentimenti negativi
quando si presentano, ma li si modifica consapevolmente nel loro
opposto.
Si da al
nostro subconscio ordini validi e positivi da manifestare. C’era un
periodo in cui il potere di creare mi spaventava. Vedevo come il mio
creare influenzava la realtà, nel bene e nel male, e avevo paura di
quel che contribuivo a creare involontariamente se ero in uno stato
di paura, della morte di una persona cara per esempio. Sono
riconoscente a Dario, il mio maestro che mi rassicurò, spiegando che
il vero potere d’azione consapevole non deve farci temere, perché
fintanto che il nostro anello di collegamento con l’intento non è
pulito, al pensiero non corrisponde azione immediata, così come
quando ci sono dubbi o confusione. Un pensiero negativo può dunque
essere bilanciato da uno positivo, un immagine che creiamo e non ci
piace, cancellata. Quando l’anello di collegamento sarà veramente
chiaro, trasparente sapremo anche creare bene, manifestare quello che
desideriamo veramente.
Volendo
semplificare il processo di manifestazione: la mente cosciente
concentra l’attemnzione su qualcosa, la mente subconscia tratta
l’oggetto dell’attenzione come un fatto reale e ne registra la
memoria/ lo sostiene come una credenza, la mente supercosciente usa
poi questo come uno schema o modello in base a cui creare
un’esperienza fisica equivalente e renderlo parte integrante della
nostra vita. Se non ci sono conflitti tra convinzioni e dubbi, il
semplice concentrare l’attenzione mette in atto il supercosciente
(v. sincronicità). Più l’attenzione è pura, più i risultati
saranno chiari. L’attenzione cosciente è questione di scelta,
mentre l’attenzione subcosciente è questione di abitudini apprese.
Colmando la mente di pensieri elevati/spirituali oltre che positivi,
convoglia una visione diversa del mondo e della vita, un
atteggiamento di fiducia amorevole nei confronti del subconscio, del
Sé superiore, del corpo, dell’universo rendendo possibile
trascendere più facilmente dubbi, paure senza doverli combattere,
per raggiungere i propri scopi più facilmente.
È però
necessario mantenere il ricordo costante, finché il livello di
frequenza superiore non si è stabilito come abitudine, in quanto è
facile dimenticare e scivolare nuovamente nel mondo ordinario, preda
di dubbi e paure. In base a Huna non preghiamo di ottenere qualcosa,
non supplichiamo, non imploriamo, non cerchiamo di forzare le cose,
ma manteniamo la mente su qualcosa con aspettativa aperta. Per essere
quello che vogliamo essere, dobbiamo pensare a come vogliamo essere.
Più dettagliati siamo e meno dubbi ci sono, più inerente alle
aspettative sarà la manifestazione.
MANAWA: ADESSO E' IL MOMENTO DEL POTERE
IL
QUARTO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
IL PRESENTE
E' IL MOMENTO DEL POTERE.
Dal
presente si può cambiare passato e futuro. Abbiamo nel qui e
ora il potere di cambiare le convinzioni limitanti legate
magari ad esperienze del passato e piantare coscientemente i semi di
un futuro di nostra scelta.
L’unica
cosa frenante è essere in dubbio, non agire, indugiare. L’importante
è fare qualcosa, agire senza paure, stando attenti però a quello
che facciamo, essendo consapevoli. Huna è efficace. Attenzione a
quello che chiediamo, potremmo ottenerlo. È quando siamo concentrati
nel momento presente che diventiamo più efficienti in quello che
facciamo, perché il Mana esiste soltanto nel momento della
consapevolezza.
ALOHA: AMARE
E' ESSERE FELICI INSIEME
IL
QUINTO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
AMARE è
ESSERE FELICI CON qualcuno/qualcosa (ALOHA).
Il più
profondo significato di aloha è “la gioiosa (oha) condivisione
(alo) dell’Energia Vitale (ha) nel momento presente (alo)”.
Si tratta
di ascoltare il proprio sentire, andare nella direzione
del cuore, fluire con le cose, lasciarsi andare, camminare in
bellezza.
È
importante valutare quello che stiamo facendo, se mi porta felicità
o meno. Se mi dà benessere, libertà, amore, va bene, lo
sviluppiamo, andiamo nella direzione del cuore... Se non me lo porta,
è bene prendere un’altra direzione.
Bisogna
essere fluidi, imparare a cavalcare l’onda, seguire i movimenti
delle cose come l’acqua. Se mi sto muovendo con gioia, danzando,
cantando, celebrando, allora la via è quella giusta, non sto
sbagliando direzione. E l’Universo lo conferma manifestando eventi
positivi. Come dentro così fuori…
MANA: TUTTO
IL POTERE VIENE DA DENTRO
IL
SESTO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
OGNI POTERE
DERIVA DALL’INTERNO (MANA).
Il nome
dato in origine a Huna era ho-omana, che significa creare mana,
energia, forza vitale. Quando sappiamo come creare Mana, sappiamo
come accrescere i nostri potenziali nascosti.
Tutto il
potere viene da dentro. Non esiste un vero potere al di fuori di noi,
perché il potere dell’Universo agisce attraverso di noi nella
nostra vita. Noi siamo il canale attivo di questo potere e le nostre
scelte e decisioni lo dirigono.
Nessun’altra
persona può avere potere su di noi o sul nostro destino, a meno che
noi non glielo permettiamo. Spesso usciamo dal nostro potere,
cercando appigli fuori. Crediamo al potere di un maestro per esempio.
Speriamo che qualcuno versi dentro di noi quello che in realtà c’è
già. In realtà dobbiamo solo renderci conto che c’è già.
PONO: L'EFFICACIA
E' LA MISURA DELLA VERITA'
IL
SETTIMO PRINCIPIO DEGLI SCIAMANI HUNA
L’EFFICACIA
E' LA MISURA DELLA VERITA’.
Non esiste
una verità assoluta, ma c’è una verità effettiva a ciascun
livello di coscienza individuale.
Huna è un
sistema molto pratico. Qualsiasi sistema di conoscenza viene
considerato conveniente piuttosto che reale. C’è sempre più di un
modo di fare qualcosa. Una differente organizzazione della stessa
conoscenza potrebbe risultare altrettanto valida per altri scopi. In
altre parole, tutti i sistemi sono arbitrari.
Siamo
liberi di usare quello che per noi funziona meglio, stando attenti
ovviamente a non fare niente che sia in contraddizione con il
rispetto degli altri.
"La
definizione di crescita personale secondo l'Huna è 'accrescere la
consapevolezza, le capacità e la felicità' e si applica a tutte le
forme di consapevolezza, dagli atomi alle galassie, che si tratti di
forme animali, vegetali o minerali. Negli esseri umani la spinta
verso la crescita è localizzata nel Ku (Il subconscio)."
Serge
Kahili King, Sciamano Huna
Cos'è lo
sciamanismo
Lo
sciamanismo é una pratica religiosa quasi universale: é diffusa
dalla Lapponia fino al Sudamerica. Per quanto le forme locali siano
ben differenti l'una dall'altra in queste pratiche si riscontrano
sempre caratteristiche comuni.
Negli
ultimi anni la parola sciamano é stata utilizzata in contesti molto
disparati, facendo confondere il significato di questa parola con
quello di "stregone". In realtà lo sciamano é una figura
ben più complessa.
La
parola sciamano deriva dallo tsunguso (una lingua dell'Asia Centrale)
"samon", "saman", "Khaman" e indica il
capo religioso e spirituale della comunità, l'uomo della medicina e
l'interprete dei fenomeni naturali.
Gli
sciamani hanno anche il compito di preservare la memoria dei loro
popoli e di tramandarli attraverso canzoni, racconti,
rappresentazioni drammatiche rituali. Sono il canale di comunicazione
fra i membri della comunità e gli dei, i morti, gli spiriti e il
resto del mondo appartenente alla mitologia.
Il
giuramento dello sciamano dopo essere stato iniziato ci dà una
chiara idea dell'importante funzione sociale svolta dagli
sciamani:
"Nell'essere
stato sottoposto all'iniziazione,
Ed essendo stato nominato
sciamano,
Giuro di essere un protettore dei deboli
E padre
degli orfani.
Non nasconderò la verità
Riguardo il
destino di una persona malata.
Possa il padre del cielo essere
cosciente
Di questo giuramento.
E possa la madre terra
Essere
testimone di questo giuramento."
Allo
sciamano sono anche attribuiti poteri magici e sono considerati
capaci di controllare le forze della natura, di fermare le tempeste
di neve o l'attacco di pericolosi animali selvaggi.
In
tutta la Siberia e il Nord Europa, l'orso, il più pericoloso
cacciatore della foresta, godeva di grande venerazione. Presso gli
Iacuti siberiani, lo sciamano che incontrava un orso nella foresta,
si rivolgeva ad esso con questa invocazione:
"Signore
Zio,Non ho
calpestato il tuo largo cammino,
Né io né i miei antenati
abbiamo errato lungo il Tuo cammino.
Modera la tua ira!
Sono
privo di padre e madre,
Sono tanto misero!
Se tu vorresti
ritirarti nel profondo della foresta,
Come una crepa nel legno,
Se
tu volessi allontanarti solo per la larghezza di un piede,
Allora
ti ammorbidiresti come il fegato del galo,
Diventeresti simile ad
una soffice piuma di zibellino."
Nelle
culture sciamaniche si crede che l'uomo abbia in se molte anime o
spiriti, ciascuna con il suo nome. Si crede che lo spirito dello
sciamano possa uscire dal suo corpo e viaggiare verso il mondo dei
morti o degli spiriti. Questi "viaggi" sono considerati
molto pericolosi e sono intrapresi solo per motivi molto seri: per
ritrovare l'anima di un paziente, per la ricerca del bene della
comunità, per apprendere i segreti necessari allo svolgimento dei
riti di cura dei malati.
Gli
sciamani non viaggiano da soli, ma sono in genere accompagnati da un
certo numero di "spiriti aiutanti". Gli sciamani stessi,
durante il viaggio, sono in grado di trasformarsi in spiriti, in
genere di animali.
Prima
di viaggiare lo sciamano deve cadere in uno stato di trance.
Per
provocare questo stato di trance lo sciamano canta, suona il tamburo
sacro, danza, declama invocazioni, finché la sua anima non si
distacca dal corpo e intraprende il suo viaggio. Durante il viaggio
sciamano o cade in catalessi e appare svenuto o, al contrario
racconta al pubblico presente le sue visioni e le mille insidie della
sua avventura nel mondo degli spiriti.
Una
delle caratteristiche più interessanti dello sciamano é proprio il
suo rapporto con la musica: lo sciamano canta, balla, danza,
racconta, ha incredibili capacità vocali. Fra tutti i sacerdoti é
forse quello che fa un uso più completo della musica. E, fatto
singolare, é in grado di entrare in trance con un'accompagnamento
musicale eseguito da lui stesso e non da altri musicisti.
Il
tamburo dello sciamano é considerato sacro, é dipinto con molti
simboli magici e cosmologici, ed é considerato dallo sciamano il
"cavallo volante" che lo sciamano monta per intraprendere
il suo viaggio nel mondo degli spiriti:
"Tu,
audace, glorioso tamburo, che risuona nelle nove cavità,
Teso con
precisione fra le cinghie-legacci,
Tuona, o tamburo, pelle di un
vitello di due erbe!
Scricchiola, o tamburo, pelle di un'animale
di quattro anni!
Verso il paese lontano, sconfinato, tu, audace,
dirigiti,
Parti all'ambio, vai al trotto con impeto,
Corri come
un cavallo dalle ali d'oro,
Salta al di sopra del mare delle
malattie!"
da
http://sguardinellogos.blogspot.it/2012/12/i-sette-principi-degli-sciamani-huna-e.html
Negli ultimi anni la parola sciamano é stata utilizzata in contesti molto disparati, facendo confondere il significato di questa parola con quello di "stregone". In realtà lo sciamano é una figura ben più complessa.
La parola sciamano deriva dallo tsunguso (una lingua dell'Asia Centrale) "samon", "saman", "Khaman" e indica il capo religioso e spirituale della comunità, l'uomo della medicina e l'interprete dei fenomeni naturali.
Gli sciamani hanno anche il compito di preservare la memoria dei loro popoli e di tramandarli attraverso canzoni, racconti, rappresentazioni drammatiche rituali. Sono il canale di comunicazione fra i membri della comunità e gli dei, i morti, gli spiriti e il resto del mondo appartenente alla mitologia.
Il giuramento dello sciamano dopo essere stato iniziato ci dà una chiara idea dell'importante funzione sociale svolta dagli sciamani:
"Nell'essere stato sottoposto all'iniziazione,
Ed essendo stato nominato sciamano,
Giuro di essere un protettore dei deboli
E padre degli orfani.
Non nasconderò la verità
Riguardo il destino di una persona malata.
Possa il padre del cielo essere cosciente
Di questo giuramento.
E possa la madre terra
Essere testimone di questo giuramento."
Allo sciamano sono anche attribuiti poteri magici e sono considerati capaci di controllare le forze della natura, di fermare le tempeste di neve o l'attacco di pericolosi animali selvaggi.
In tutta la Siberia e il Nord Europa, l'orso, il più pericoloso cacciatore della foresta, godeva di grande venerazione. Presso gli Iacuti siberiani, lo sciamano che incontrava un orso nella foresta, si rivolgeva ad esso con questa invocazione:
"Signore Zio,Non ho calpestato il tuo largo cammino,
Né io né i miei antenati abbiamo errato lungo il Tuo cammino.
Modera la tua ira!
Sono privo di padre e madre,
Sono tanto misero!
Se tu vorresti ritirarti nel profondo della foresta,
Come una crepa nel legno,
Se tu volessi allontanarti solo per la larghezza di un piede,
Allora ti ammorbidiresti come il fegato del galo,
Diventeresti simile ad una soffice piuma di zibellino."
Nelle culture sciamaniche si crede che l'uomo abbia in se molte anime o spiriti, ciascuna con il suo nome. Si crede che lo spirito dello sciamano possa uscire dal suo corpo e viaggiare verso il mondo dei morti o degli spiriti. Questi "viaggi" sono considerati molto pericolosi e sono intrapresi solo per motivi molto seri: per ritrovare l'anima di un paziente, per la ricerca del bene della comunità, per apprendere i segreti necessari allo svolgimento dei riti di cura dei malati.
Gli sciamani non viaggiano da soli, ma sono in genere accompagnati da un certo numero di "spiriti aiutanti". Gli sciamani stessi, durante il viaggio, sono in grado di trasformarsi in spiriti, in genere di animali.
Prima di viaggiare lo sciamano deve cadere in uno stato di trance.
Per provocare questo stato di trance lo sciamano canta, suona il tamburo sacro, danza, declama invocazioni, finché la sua anima non si distacca dal corpo e intraprende il suo viaggio. Durante il viaggio sciamano o cade in catalessi e appare svenuto o, al contrario racconta al pubblico presente le sue visioni e le mille insidie della sua avventura nel mondo degli spiriti.
Una delle caratteristiche più interessanti dello sciamano é proprio il suo rapporto con la musica: lo sciamano canta, balla, danza, racconta, ha incredibili capacità vocali. Fra tutti i sacerdoti é forse quello che fa un uso più completo della musica. E, fatto singolare, é in grado di entrare in trance con un'accompagnamento musicale eseguito da lui stesso e non da altri musicisti.
Il tamburo dello sciamano é considerato sacro, é dipinto con molti simboli magici e cosmologici, ed é considerato dallo sciamano il "cavallo volante" che lo sciamano monta per intraprendere il suo viaggio nel mondo degli spiriti:
"Tu, audace, glorioso tamburo, che risuona nelle nove cavità,
Teso con precisione fra le cinghie-legacci,
Tuona, o tamburo, pelle di un vitello di due erbe!
Scricchiola, o tamburo, pelle di un'animale di quattro anni!
Verso il paese lontano, sconfinato, tu, audace, dirigiti,
Parti all'ambio, vai al trotto con impeto,
Corri come un cavallo dalle ali d'oro,
Salta al di sopra del mare delle malattie!"
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