Il mio silenzio è una presenza.


"Amato Osho,
resterai mai in silenzio con noi, limitandoti a sorridere?

"Tu, però, non saresti in grado di scorgere quel sorriso. Il sorriso che puoi vedere non è il mio, e il mio vero sorriso tu non potrai mai vederlo. Il silenzio che puoi capire non è il mio, e il mio vero silenzio tu non puoi capirlo, perché puoi comprendere solo ciò che hai già assaporato.
Di fatto, io sorrido sempre, ma tu non puoi vedere il mio vero sorriso. Capisci solo quando sorrido a modo tuo: ma in quel caso è una cosa senza valore.

Io sono sempre silenzioso. Anche mentre parlo, sono silenzioso,

perché il parlare non disturba il mio silenzio. Se il mio parlare disturbasse il silenzio, non avrebbe valore. Il mio silenzio è grande abbastanza: può contenere le parole; non è disturbato da nulla. Il mio silenzio non ha paura delle parole!

Tu hai già visto persone silenziose, che non parlano mai. Il loro silenzio sembra contrario alle parole… Ma un silenzio contrario alle parole rientra ancora nel mondo dei discorsi. È un’assenza, non una presenza.

L’assenza di parole non è il mio silenzio! Il mio silenzio è una presenza.

Può parlarti, intonare un canto per te. Il mio silenzio possiede un’energia immensa. Non è un vuoto, ma una pienezza."


OSHO: "Yoga", vol. VII

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