domenica 11 novembre 2012

MEDITAZIONE ANGELICA


-Meditazione angelica Un modo per contattare il proprio angelo: Preparativi

Immaginate di vivere in una casa invasa dal caos, dal vecchiume delle cose accumulatesi nel tempo, buttate in un angolo e dimenticate. Viene Primavera. Un bellissimo promettente Sole mattutino filtra attraverso i vetri e vi fa venir voglia di spalancare le finestre per farlo entrare e dargli il benvenuto. I suoi raggi smascherano ogni segreto, arrivano dappertutto. Svelano la polvere, accumulatasi, le ragnatele, l'inerzia degli oggetti per troppo tempo disusati. Vi date un'occhiata intorno e, sconsolati, all'improvviso vedete con chiarezza quel che vi circonda. Come fosse la prima volta, accorgendovi di particolari che l'abitudine vi aveva reso invisibili. Ed è allora che vi sentite salire, da dentro, un desiderio irrefrenabile di pulizia. Non resta che rimboccarsi le mani e mettersi al lavoro. Da fare ne avete parecchio. Dovete andare da cima a fondo, il che vi costerà non poca fatica, ma sapete bene di doverlo fare, dopo tanto tempo e tanta non curanza. Solo gli oggetti veramente utili, soltanto quelli veramente belli si salveranno dal cestino dei rifiuti. E una volta liberati dal superfluo, da ciò che prima li nascondeva, confondendone i contorni, coprendoli, essi torneranno a rivelare finalmente il loro splendore originario e la loro originaria funzione...

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E' allora che, guardando meglio, in fondo all'angolo più nascosto del più nascosto ripostiglio, un bagliore vi rivela una presenza insospettata. E' come una magnifica, splendente pietra preziosa, che riflette tutta intera la luce del Sole e in cui il vostro sguardo si riflette. All'improvviso vi è chiaro il motivo della fatica che vi ha portati ad una simile scoperta. Ora sapete ciò di cui andavate in cerca. Prima neppure lo sospettavate. Ma certo, era quel tesoro venuto fuori dal nulla, come per incanto, il vero motivo di tanto affanno, lo stesso che ora, dal palmo della mano, vi fa battere così forte il cuore. Da quanto tempo era lì? Chi ce lo aveva riposto? Possibile che abbiate potuto conviverci per chissà quanto tempo senza nemmeno capacitarvene? In un brivido capirete fino a che punto siete stati sbadati. Pensare che avrebbero potuto perfino sottrarvelo , senza neppure che ve ne accorgeste. All'improvviso, anche la responsabilità di un simile possesso vi appare chiara davanti agli occhi. Avete un bel chiedervi: "E ora che ci faccio con qualcosa di tanto prezioso?"

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Potreste esporlo in bella vista in una vetrinetta, ma poi dovreste spiegare a tutti la sua provenienza, di cui invece non sapete nulla. E poi sarebbe imprudente, una vera esca per le invidie e le peggiori intenzioni. Potreste forse incastonarlo su un gioiello che ne esalti la bellezza, ma per che fare? Nessuno potrebbe mai indossarlo, sarebbe pericoloso e poi via, per andar dove? In pizzeria magari, o al cinema dell'angolo? Una cosa del genere, oltretutto necessita di un'apposita coreografia di contorno: bisogna avere il vestito adatto, la macchina e tutto ciò a che scopo? Pura ostentazione. Sterile e dissennata, uno schiaffo immeritato per chi suo malgrado, non sia altrettato fortunato. Non resta dunque che venderlo. Per trarne il massimo vantaggio. Ma ciò vorrebbe dire trasformarlo in qualcos'altro. Frammentarne il valore. Cosa impossibile, giacchè quel brillante ne ha uno legato indissolubilmente a voi, al mistero di una storia solo vostra, di un passato che vi ha fatto ciò che siete. Qualcosa vi viene di così lontano che neppure ve ne ricordate, che vi appartiene intimamente e vi riguarda da vicino. E' come se facesse parte del vostro stesso essere, se potesse raccontare di voi, quel che non sareste altrimenti in grado di raccontare.

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Forse un'infanzia lontana, quando ogni cosa diventava scoperta, meraviglia. Ciò rende ancor più prezioso quel pezzetto di luce, che è vostra luce riflessa. Dunque, molto meglio riporlo. Avvolgerlo in una stoffa scura, in modo da confonderlo col resto, con gli oggetti più ordinari e poi metterlo sotto chiave, al sicuro. Contemplarlo solo di tanto in tanto, in assoluta solitudine. Per bearsi dei suoi effetti sull'anima. Della sua incredibile bellezza. Il solo sapere che la votra casa lo contiene la rende diversa. Misteriosa e affascinante. Ma la sua è una presenza ingombrante. Che quasi vi mette a disagio. Vi rendete conto che quell'oggetto vi ha come cambiati. E lo sentite gridare dal fondo del cassetto, con una voce udibile soltanto a voi. Incapace, da lì dentro, di svolgere la sua unica possibile funzione: riflettere la luce, moltiplicarla, irraggiarla tutt'intorno. Un brillante non è nulla se privato della luce. Ma le due cose insieme hanno un effetto speculare, che ne eleva infinitamente le rispettive facoltà. Le rivela alla loro stessa fonte. Le esalta. Non potete separarlo dai vostri occhi. E da quelli di chiunque sia in grado di goderne. Il segreto della sua bellezza sta nella gioia che riesce a procurare.

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Una gioia che non si può tenere tutta per sè, che vien voglia di condividere. Questa piccola parabola vuol essere solamente un gioco. Basterà infatti sostituire la parola "angelo" alla parola " brillante", per trovarne la chiave di lettura. Un modo come un altro per dire che trovare il proprio angelo è la cosa più semplice del mondo, in quanto esso risiede nella nostra parte più bella e nascosta. Ma per quanta oscurità, per quanto disordine ci circondi e ci riempia, basterà fare un po' di pulizia, spalancandoci alla luce e ciò che di più prezioso possediamo, finalmente brillerà svelando la propria meravigliosa presenza. Cercare il proprio angelo, insomma, è tutt'uno col trovarlo. E trovarlo, è tutt'uno col volerlo condividere.

fonte :Perchè fare meditazione vi avvicina a noi? (messaggio metapsichico Arcangelo Mikael)

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