giovedì 2 giugno 2011

NOTTI BUIE E SENZA FUOCO

L’uomo è vissuto quasi quattro milioni di anni su questo pianeta. In questi quattro milioni di anni per la maggior parte del tempo ci sono state notti buie e senza fuoco, belve, pericoli dappertutto... e ogni istante carico di paura. L’uomo ha dovuto sviluppare una specie di arte della sopravvivenza, proprio per queste paure e pericoli.
Puoi aver osservato che il bambino è il cucciolo più debole del mondo. Ha bisogno di essere accudito per anni prima di potersela cavare da solo. La madre era in ansia costante per il piccolo: nel profondo delle foreste - gli animali feroci erano alla ricerca di cibo, esattamente come l’uomo era sempre alla ricerca di cibo. Per milioni di anni è stata la ricerca fondamentale – il cibo. E anche oggi, per milioni di persone, è la ricerca fondamentale.
La mente si è sviluppata come strategia di sopravvivenza – come nascondersi, come scoprire una caverna, come scavarne una? Come vivere nel buio senza essere attaccati, come vivere sugli alberi? Per milioni di anni sono stati tempi durissimi.
E il cucciolo dell’uomo è molto debole in confronto a qualunque animale. L’uomo non può lottare, quindi ha dovuto inventare le armi come sostituti. Non ha gli artigli della tigre, ha bisogno di qualcosa che li sostituisca. Non ha i denti del leone o del coccodrillo, ha avuto bisogno di inventare qualcosa che non li facesse avvicinare troppo. Ma anche con un coltello in mano - cosa piuttosto improbabile, i coltelli primitivi erano di pietra... anche con un coltello in mano, se arrivava un leone avrebbe cominciato a tremare di paura e il coltello gli sarebbe caduto! Il ruggito del leone era sufficiente a paralizzarlo, a renderlo incapace di decidere cosa fare.
L’uomo ha dovuto inventare le frecce in modo da poter rimanere a una buona distanza dalle belve pur riuscendo a ucciderle. Tutte queste armi sono nate dalla estrema debolezza dell’uomo.
Quando scoprì il fuoco, si sentì più protetto. E quando scoprì la polvere da sparo lo divenne ancora di più. ...uccise gli animali feroci, e con la fine delle belve scomparve anche una grande paura, una paura e un pericolo costanti. Ma la mente è rimasta, la mente che era stata creata in milioni di anni. Ha ancora paura del buio, sebbene tu sappia che non ha senso aver paura del buio. Ma la mente non sa che i tempi sono cambiati, l’abitudine di milioni di anni continua. La mente non sa, la mente è cieca.
L’uomo ha affrontato una tale lotta per la sopravvivenza che non riesce a dimenticare queste abitudini. E così, sebbene non ci siano animali feroci in agguato, approntiamo le armi nucleari. Non abbiamo motivo di lottare, ma continuiamo a creare nuove armi solo per una vecchia abitudine.
La mente si è dovuta sviluppare in una direzione distruttiva solo per salvarsi. Ora però non è più necessario. Ora l’energia distruttiva deve essere trasformata in energia creativa. E una mente capace di creare armi distruttive come le bombe atomiche e le bombe all’idrogeno, e distruggere città come Hiroshima e Nagasaki nel giro di pochi secondi... E oggi le bombe usate a Hiroshima e Nagasaki sono cose da bambini, giocattolini. In questi quarant’anni ci siamo spinti molto in là, ora siamo in grado di distruggerci totalmente in dieci minuti. Questo in fondo è un bene. Implica che ora dobbiamo trovare modi per proteggerci dalla paura della nostra mente, proteggerci dalle nostre stesse armi. Dobbiamo salvarci dalla mente. La mente era stata creata per un certo scopo: salvarci dagli animali feroci. Per secoli siamo stati in pericolo, ora siamo in pericolo a causa delle nostre armi distruttive. Questo è un momento fondamentale nella storia dell’umanità.
L’unico modo è trovare qualcosa che possa superare la mente, poiché la mente conosce solo la distruzione, questa è la funzione per cui è stata creata. Non è colpa sua, ma ha costantemente paura, senza alcun motivo.
A volte sa che non c’è motivo di aver paura, e allora comincia a chiedersi: “Perché non ho motivo di aver paura?”.
La mente conosce solo una lingua: quella della paura, del pericolo, di come sopravvivere e mettersi al sicuro in un universo ostile.
Questa idea deve essere cambiata. Ora dovremmo pensare che il nostro compito è godere della natura, sondarne i segreti e i misteri, e andare oltre la mente. La meditazione è la scoperta di qualcosa, in te, che è superiore alla mente. Solo in questo modo si può impedire alla mente di distruggere l’umanità e questo bellissimo pianeta. Fino a oggi andava bene essere distruttivi, ora però la situazione e il contesto sono totalmente diversi.
La terra deve essere salvata in tutti i modi – dalle nostre menti.
L’unica via è la meditazione.
Fino a questo momento la mente è stata il nostro mezzo di sopravvivenza. D’ora in poi lo sarà la meditazione, perché la meditazione è un andare oltre la mente, la ricerca di qualcosa nella nostra consapevolezza che è superiore alla mente, che può comandare la mente, che può cambiare la mente. La mente è solo un biocomputer, ha bisogno di nuovi dati, tutto qui. Invece della paura, può imparare ad amare, invece di sentirsi in pericolo può imparare a celebrare l’eterna continuità della sua sorgente di vita.
OSHO, TURNING IN # 1

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